QUARTIERE SAN FRANCO
dalle 21:00 alle 24:00
L'arte di strada ti viene incontro a Francavilla al Mare per la quarta edizione del Macondo Festival. Il 20 e 21 agosto 2020, nel quartiere San Franco, anima storica della cittadina abruzzese, artisti nazionali e internazionali daranno vita a spettacoli coinvolgenti, che trasformeranno il cuore del paese alto di Francavilla al Mare in una grande festa della musica, delle performance di strada e dell'incontro. A tutto ciò si aggiungeranno meraviglie inattese, show originali di grande impatto visivo e l'irruzione di band itineranti che trasporteranno gli spettatori in una atmosfera incantata che emozionerà grandi e piccini.
Oltre agli spettacoli sotto il cielo delle serate di Ferragosto lungo il Belvedere San Franco sarà allestita l'area street food con specialità regionali e internazionali.
Nato da un'idea di Peppe Millanta e Luigi Russo, che ne coordinano la direzione artistica, il Macondo Festival è un evento organizzato in partnership dal Comune di Francavilla al Mare nella persona del consigliere Dott.ssa Cristina Rapino, dalla gigirusso street& stage e dalla Scuola Macondo – l'Officina delle Storie.
Si è aggiudicato per la sua prima edizione il bando Periferie Urbane per l'iniziativa S'illumina, copia privata per i giovani, per la cultura promossa da Siae e Mibact.
L’orso ‘nnammurato è uno spettacolo di musica e parole che nasce dalla collaborazione tra Sollo e Gnut. Alessio Sollo, napoletano nato nel quartiere Bagnoli ai tempi dell’Italsider, di 29 febbraio. Musicista e cantante di estrazione punk da sempre, scopre da qualche anno la vocazione alla poesia, sia in vernacolo sia in italiano.
Claudio Domestico, in arte Gnut, nato a Napoli nel 1981, è un cantautore, chitarrista, produttore e compositore di colonne sonore. Le sue influenze sono ampie: dal folk inglese di Nick Drake e John Martin al blues, alla musica napoletana e alle melodie africane del Mali.
“Furono gli occhi infiniti di quella donna a dettarmi le parole de L’orso ‘nnammurato – racconta Sollo nel libro. La pubblicai su Facebook. Un’ora dopo il mio amico Claudio mi invia una sua canzone. “Dimmi che te ne pare?”, mi fà: “È proprio bella”, rispondo io. Solo il giorno dopo avrei capito che aveva musicato le mie parole, che quella era la prima canzone scritta insieme. L’inizio di una fratellanza umana e artistica che avrebbe reso migliore la mia vita...”.
64 poesie, 14 delle quali divenute canzoni, musicate, cantate e suonate da Gnut insieme ai musicisti della sua band e ospiti speciali.
Durante il live i due artisti, accompagnati dal violino di Michele Signore, canteranno proprio quelle poesie.
Lorenzo Kruger è il cantante e autore di tutte le canzoni dei Nobraino.
Con questa formazione ha all’attivo più di mille concerti, 6 dischi, presenze su tutti i palchi più importanti della scena italiana.
Le sue performance come frontman di questa band sono note per essere fuori dagli schemi, provocatorie e irriverenti.
Molti lo ricordano per essersi rasato a zero sul palco del primo maggio mentre cantava una canzone pacifista…
In questo spettacolo, al contrario, Kruger si immobilizza al pianoforte (o perlomeno ci prova..); col pretesto di accompagnarsi con questo strumento infatti, tenta di ridurre lo spettacolo alle sole canzoni. Il suo temperamento però non gli facilità il compito ed è facile che abbandoni il pianoforte sul palco per lanciarsi in platea a leggere monologhi, cantare a cappella, ballare…
Ma sono siparietti estemporanei che svaniscono sempre per lasciare spazio alle canzoni, alla loro interpretazione intima.
I migliori brani scritti per i Nobraino (ma anche diversi inediti) saranno ascoltabili quindi in una veste inusuale: nella versione in cui sono state concepite: al pianoforte.
Saranno in scaletta Bifolco, Film Muto, Record del Mondo, Tradimento, Canie e Porci e diverse altre…
Un percorso attraverso la scrittura che passa anche per letture, monologhi, esecuzioni sbilenche e considerazioni semiserie di un personaggio che non dovrebbe esibirsi seduto.
In una atmosfera rilassata, molto distante dai suoi concerti rock, Lorenzo Kruger mette davanti a tutto le sue canzoni e se stesso. "Uno spettacolo a sedere, non a culo", come dice lui.